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Sisinio Angeli una vita di dedizioni



Nel cuore delle Dolomiti di Brenta, a Madonna di Campiglio, mimetizzato all’interno dell' Albergo Hotel Europa, c’è un museo atipico e singolare. Ne era il geloso custode, il signor Sisinio Angeli (scomparso di recente), che lo alimentava da oltre 60 anni con ostinata passione e con competenza indiscussa. Qui revisionava, riparava e rimetteva in funzione vecchi apparecchi, modelli assai rari divenuti cimeli ormai introvabili legati alla storia, allo speciale design, a peculiarità costruttive oppure ai materiali impiegati. Ogni radio ha una sua storia da raccontare.

Raccogliendo un po’ da vecchi radioamatori che hanno smesso di lavorare e dalle discariche di tutto il Trentino, il signor Angeli ha creato una collezione di oltre 700 modelli di radio delle più svariate ditte, più di 6000 valvole con anni di produzione che vanno 1925 fino al 1942 e con qualche modello addirittura del 1920.
Ma c’erano diversi modelli a cui il signor Angeli era particolarmente legato, come, per esempio una valvola veramente grandiosa costruita dalla Telefunken prima della guerra del 40-45, che veniva impiegata dall’ esercito tedesco. All’ interno di un armadio che trasmetteva sulla lunghezza di dieci centimetri con cui da qualunque parte d’Europa e dell’ Italia stessa si poteva parlare direttamente con il quartiere generale di Berlino. Oppure una radio, conosciuta come la radio dell’ avvocato, che era il primo portatile costruito dalla Safar in Italia. Ed ogni buon avvocato lo aveva nel proprio studio, sul tavolo mentre ascoltava i clienti. Quando usciva dall’ufficio lo prendeva ed attraversa, brandeggiando l’apparecchio, le piazze. Cosi prese il nome di radio dell’ avvocato.

Ma non solo, infatti il signor Angeli aveva numerosi modelli, sparsi qua e là per l’albergo che ne erano il suo vanto: come una radio modello cattedrale della Telefunken introvabile in quanto fu costruita tutta in rame, che possiamo vedere su uno scaffale del museo. Mentre al suo fianco si noti il Mielov della Safar, tutto in rame con un ricamo davanti all’ altoparlante in legno. Dall’altra parte invece si possono notare dei piccoli modelli di radio della Marelli, Fido Primo, Fido Secondo e Fido Terzo. Anch’essi in ottime condizioni.
Inoltre la collezione comprende, anche, dei magnifici pezzi ante 1930, siccome le trasmissioni in Italia sono iniziate nel 1927, in quel periodo non avevamo un’industria pronta, ma solamente dei prodotti artigianali. Oppure importati dalla Germania o dagli Stati-Uniti. La Germania aveva già la Telefunken che ha fatto un modello conosciuto come testa di gatto, che non è mai comparso in Italia perché la produzione di tale prodotto, dopo la guerra, è stata trasferita nella zona Russa di Berlino, e per tanto si è dovuto aspettare il crollo del muro per poterne importare qualche modello. Altra grande azienda tedesca è la Sait con modelli veramente eccezionali, anche per via di un impiego colossale di valvole, sempre con altoparlante esterno. Mentre la Francia ha realizzato diversi modelli con antenna quasi incorporata, viene quindi cosi eliminata la tratta di antenna fra un carreggiato e l’altro, lunga 20 metri e che era sempre fonte di litigi. Nel 25° anno della Telefunken, la Telefunken stessa lancia un altro modello ultra compatto nel 1928, che possiamo sempre osservare al museo, corredato da un piccolo altoparlante tipo stufa.

Altri modelli degni di nota sono il radiogrammofono della Ducati di Bologna, ma quello che è più importante sottolineare è il disegno curato dall’ architetto Depero che anche al giorno d’oggi dal 1938 al 2019 dimostra la validità della linea, purissima e veramente elegante dell’ architetto stesso di Rovereto.
Infine ricordiamo che il signor Angeli ha impiegato tutta la sua vita e un quarto dello spazio del suo albergo per questa sua passione che ha mantenuto fino al sopraggiungere della fine.



 

Hotel Europa - Madonna di Campiglio
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